Il mare non può fagocitare tutto perchè in un apparente equilibrio che è invece molto sensibile. Il mare, come è visibile a tutti, è sempre meno blu, sempre meno pulito.
Inquinamento visivo e non solo, ovviamente, per ogni tipo di sversamento incontrollato nelle nostre acque, che arriva sulle sponde o che continua a galleggiare nel bel mezzo di un blu che diventa sempre più putrido e verdastro, marrone, grigio, nero (nel caso si tratti di perdite di petrolio)
Gli incidenti delle petroliere e quindi le perdite di petrolio( ma non solo incidentalmente, qualche volta per la volontaria pratica di scaricare in mare l’acqua usata per lavare le cisterne) sono l'aspetto di maggiore impatto del problema dell'inquinamento marino, ma una quantità molto magggiore di altri tipi di sostanze inquinanti proveniente da altre fonti finisce nel mare
La plastica ad esempio che come una spugna assorbe i rifiuti tossici che finiscono nell'oceano e che disintegrandosi in piccolissimi frammenti, può essere ingerita dai pesci e conseguentemente impattare la catena alimentare.
Un altro impatto significativo è quello delgi scarichi di idrocarburi da parte di piattaforme offshore per la produzione di energia e dalle navi
Eutrofizzazione: l' eccessivo apporto di sostanze nutrienti nell’acqua (carbonio, fosforo, azoto, microelementi) attaverso sversamenti provenienti da attività agricole, zootecniche , industriali, provoca un’abnorme proliferazione di vegetazione sommersa (alghe, piante acquatiche), generando torbidità delle acque, cattivi odori, consumo di ossigeno incidendo sulla vita delle specie marine vegetali ed animali. L'eutrofizzazione risente inoltre anche dell'aumento della temperatura delle acque dovuto ai cambiamenti climatici.
Scarichi cloacali diretti: quando la mancanza di depuratori fa arrivare ogni sostanza con tutto la sua capacità inquinante nei fiumi, nei laghi e nel mare
Ancora, sono da considerare nuovi impatti dovuti al sempre più crescente sviluppo tecnologico: nei liquami urbani, specie delle grandi città, in quantità sempre maggiori, nuovi scarti domestici, nuovi prodotti sintetici, acque di lavaggio delle strade, percui possono riscontrarsi concentrazioni sempre più elevate di sostanze tossiche. Da parte delle industrie vengono smaltite elavatissime quantità di scarichi contenenti sostanze sia di natura biodegradabile, che compromettono ulteriormente le capacità di autodepurazione, sia di natura organica e inorganica non biodegradabile, estramente dannose, anche se un piccole quantità, per i cicli biologici.
L’ utilizzazione sempre più diffusa di nuovi prodotti artificiali in agricoltura aumente la quantità di agenti inquinanti e la possibilità di contaminare le acque superficiali e profonde. Il prelievo eccessivo delle risorse idriche, infine, riducie ulteriormente la capacità di autodepurazione del corpo idrico
Infine, la salubrità, la limpidezza dei mari è anche influenzata dalla qualità dell'aria a causa delle piogge ed attraverso il dilavamento dei suoli e la veicolazione da parte di fiumi.