L'ambiente naturale è un sistema a bassa entropia, perchè in esso vi sono risorse (secondo un "ordine naturale") ad alto contenuto energetico. L'inquinamento e la produzione di rifiuti sono processi ad alta entropia, perchè per entrambi, si passa da sistemi più puliti (aria\territorio) a sistemi più "disordinati (aria\territorio inquinato, presenza di particelle inquinanti\presenza di scarti, rifiuti). La mercificazione e l'economia della produzione, della sovrapproduzione, del consumismo a danno dell'ambiente, trasforma l "energia libera" in "energia legata", le "risorse" in "scarti" (ad alta entropia). Così come teorizzato dall'economista Georgescu Roegen: "nel processo entropico che caratterizza l'economia, l'uomo è l'unico essere vivente che utilizza anche strumenti esosomatici, ossia strumenti che non fanno parte della sua conformazione biologica ma che sono da lui prodotti: questo da un lato gli ha permesso una vita sempre più comoda, ma dall'altro lato, ha reso la specie umana sempre più dipendente dallo stock finito ed esauribile di bassa entropia di origine terrestre, necessaria per produrre, far funzionare e mantenere gli strumenti artificiali"
Occorre dunque decrescere, invertire l'economia, non produrre il superfluo, il tecnologico, il "must have", per il sostenimento dei consumi?
A questo stato delle cose, così come siamo abituati agli eccessi, alla vita comoda e automatizzata, non so se sia possibile (almeno da subito, anche se sarebbe piuttosto urgente), però magari con un pò di sana autocritica, potremmo attuare un inversione di comportamenti personali quotidiani, cominciando dal poco, dal possibile, da quello che meno ci pesa, chiedendoci:
- di cosa posso cominciare a fare a meno?
- cosa posso riparare piuttosto che sostituire?
- posso evitare di portare a casa depliants e carta varia che poi butterò nel cestino?
- compro acqua e succhi vari in bottiglie di vetro piuttosto che di plastica?
-etc..etc..etc..
"Tu, di cosa puoi fare a meno?"
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