lunedì 19 maggio 2008

Livelli di azoto a rischio come livelli di carbonio

image I livelli di azoto continuano a salire, a causa di una produzione massiccia di fertilizzanti e dell'uso di combustibili fossili. Il rischio per l'ambiente è simile a quello del biossido di carbonio. Nella sua forma inerte, l’azoto è innocuo ed estremamente abbondante, dal momento che costituisce il 78 % dell’atmosfera terrestre ma l'innalzamento dei livelli di azoto reattivo può causare una cascata di eventi che produce come risultato una perturbazione dell’equilibrio naturale dell’ecosistema e in definitiva anche un rischio per la nostra salute. Un atomo di azoto inizialmente parte di un composto che finisce nell’atmosfera può in seguito depositarsi nei laghi e nelle foreste come acido nitrico, nocivo sia per i pesci sia per gli insetti. In seguito, trasportato verso le coste, lo stesso atomo di azoto può contribuire al fenomeno della fioritura algale e a quello delle “zone morte”, in cui un forte deficit di ossigeno porta a un notevole depauperamento delle forme di vita. Infine l’azoto viene riportato nell’atmosfera come protossido di azoto, che distrugge l’ozono atmosferico e contribuisce all'effetto serra.

Secondo studi recenti,  si è calcolato che circa il 30 per cento dell’azoto che entra negli oceani di tutto il pianeta dall’atmosfera deriva dalle attività umane.

Al fine di ridurre l’impatto del problema bisogna ridurre l'uso di fertilizzanti in agricoltura e il consumo dei combustibili fossili per la produzione energia e per il traffico veicolare.

Insomma, fenomeni che sarebbero naturali, come quello della produzione di C (e di CO2) e dell'azoto, sono alterati dalle attività umane che, a partire dalla rivoluzione industriale, hanno distrutto il delicato equilibrio dell'ecosistema.

 

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